The Metal Heart
CAROLINE LEA, The Metal Heart (Penguin Books, 2021)
Mi sono immersa nelle pagine di The Metal Heart, scritto dall’autrice inglese Caroline Lea, con entusiasmo, qualche aspettativa e un pizzico di curiosità. La storia della Cappella italiana costruita dai nostri prigionieri di guerra nella remota isola scozzese di Lamb Holm continua ad attrarre e affascinare milioni di persone in tutto il mondo. Tanto che il luogo è diventato meta di un incessante pellegrinaggio, un viaggio dell’anima che nasce dal desiderio di capire che cosa può aver spinto i prigionieri che vivevano nelle peggiori condizioni possibili e con scarsi mezzi a disposizione, a innalzare quello che è diventato un Tempio alla fratellanza e alla pace e una inestimabile opera d’arte.
Molto è stato detto e scritto sulla Cappella italiana, innumerevoli articoli sono stati pubblicati su giornali e riviste sia in Italia che all’estero, sono stati prodotti documentari e video sia per la BBC che per la Rai con commoventi testimonianze di alcuni dei protagonisti. Quindi che cosa di nuovo può raccontarci il libro di Caroline Lea? Come si può osservare lo stesso quadro con sguardo diverso e trovare dettagli e messaggi originali? In questo caso ho cercato di capire come l’autrice ha scelto di interpretare e trattare gli avvenimenti storici che hanno portato alla costruzione della Cappella a Lamb Holm.
The Metal Heart è essenzialmente un romanzo d’amore e come tale mescola avvenimenti storici con la finzione, e la realtà con l’invenzione e il fantastico. La vita a Camp 60 fa da sfondo a una affascinante storia d’amore tra un prigioniero italiano e una ragazza scozzese. Ma non definirei The Metal Heart un romanzo storico, come viene qualificato in alcune recensioni in lingua inglese. Molti dettagli storici vengono infatti volutamente distorti o trascurati dall’autrice, la realtà modellata e piegata a seconda delle esigenze narrative. Così, ad esempio, l’isola di Lamb Holm nel libro diventa Selkie Holm, un’isola che la mentalità popolare orcadiana considera stregata, abitata da spiriti e fantasmi del passato e il lembo di oceano che la lambisce popolato da creature malevoli pronte ad afferrarti e trascinarti con sé negli abissi.
L’artista Domenico Chiocchetti diventa Cesare e Moena una verde cittadina delle Dolomiti dove sventola una bandiera turca (sic!). Il Maggiore a capo di Camp 60 sembra più un burocrate interessato a smistare la montagna di carte in cui è sepolto il suo ufficio, che non impegnato a dirigere la vita e il lavoro delle centinaia di P.O.W. (Prisoners Of War). Alcune guardie carcerarie, come Mac Leod, il cattivo del romanzo, colpiscono con impeti di rabbia a calci, pugni e manganellate i prigionieri italiani indifesi. Fatto questo piuttosto improbabile dato che la manodopera italiana era considerata ‘preziosa’ e essenziale alla costruzione delle barriere. Comunque non trova conferma negli articoli e nelle testimonianze dei prigionieri stessi.
A mio avviso la parte più realistica e credibile del libro sono le pagine centrali dove la scrittrice delinea in modo efficace e appassionato il lavoro e la fatica dei prigionieri italiani, la mancanza di libertà, il dolore per la lontananza dai propri cari, la nostalgia sempre presente nel cuore, la vita di privazioni, le sofferenze del corpo e le ferite dell’anima.
Il libro è scritto molto bene ed è avvincente. Emoziona e coinvolge il lettore sin dalle prime pagine trasportandolo in un mondo che pochi hanno conosciuto. L’importante, credo, è considerare le vicende narrate with a pinch of salt come dicono gli inglesi, cioè con una certa dose di scetticismo e non considerarle verità assoluta. Del resto l’autrice stessa nel suo disclaimer del prologo lo spiega bene e ne chiarisce le motivazioni.
In sostanza, per assaporare fino in fondo la lettura di The Metal Heart è necessario sospendere la propria cognizione dei fatti reali e individuare i tanti punti di licenza narrativa usati dall’autrice per servire agli scopi della sua storia. E infine lasciarsi condurre per mano nel mondo fantastico e fittizio del romanzo. (Laura Massarotto, luglio 2025)